Ricatto su WhatsApp: la trappola dell’intimità istantanea

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Ricatto su WhatsApp: la trappola dell’intimità istantanea


WhatsApp è una delle app di messaggistica più utilizzate al mondo, scelta per la sua immediatezza e semplicità. Ma proprio per questo motivo è diventata uno dei principali canali usati dai criminali digitali per attuare un ricatto sessuale, noto anche come sextortion. Il ricatto su WhatsApp è spesso il passaggio finale di una trappola cominciata altrove – su Facebook, Instagram o piattaforme di dating – e rappresenta il momento in cui la vittima viene colpita con la massima crudeltà.

Vediamo come si sviluppa questo crimine, quali segnali devono allertarti e quali azioni puoi compiere per controllare la situazione.

Come nasce il ricatto su WhatsApp

Il ricattatore non inizia mai su WhatsApp. Prima si crea una falsa identità, spesso femminile, su un social network, e inizia una conversazione apparentemente innocente. Dopo poco, propone di “spostarsi su WhatsApp” per continuare a parlare in modo più privato o per “vedere meglio le foto e i video”.

Una volta ottenuto il numero:

  • Inizia a inviare immagini provocanti o a proporre videochiamate “bollenti”.

  • Spinge la vittima a ricambiare, magari registrando la conversazione.

  • A quel punto, la trappola scatta: con screenshot, registrazioni o fotomontaggi, inizia a minacciare la diffusione a contatti familiari, amici e colleghi.

La leva psicologica è potentissima: la vergogna, la paura dell’umiliazione pubblica, il timore che qualcuno creda al video o allo screenshot spingono molte vittime a pagare.

Cosa fa il ricattatore su WhatsApp

  • Invia liste di contatti prese dai social per dimostrare che ha modo di raggiungere amici o parenti.

  • Minaccia di inviare il materiale a gruppi WhatsApp di scuola, lavoro o famiglia.

  • Usa tono aggressivo, minaccioso o finto amichevole, alternando minacce e finti tentativi di “accordo”.

Il tutto può avvenire in pochi minuti: dal momento in cui riceve il materiale intimo, il ricattatore agisce rapidamente per impedire che la vittima si fermi a riflettere.

Come controllare la situazione (senza panico)

Se stai subendo un ricatto su WhatsApp, agisci subito con lucidità:

  1. Non rispondere alle minacce: ogni parola può essere usata contro di te.

  2. Non pagare, anche se ti viene promesso che sarà “l’ultima volta”.

  3. Cattura subito le prove: screenshot, foto del profilo, audio ricevuti, anche se li cancellano subito.

  4. Blocca il numero solo dopo aver raccolto le prove.

  5. Contatta subito ricattosessuale.it per ricevere supporto professionale e protezione immediata dei tuoi contatti social.

Alcuni segnali di allarme

  • Ti chiedono di passare a WhatsApp dopo poco tempo che vi conoscete.

  • Ti propongono videochiamate erotiche improvvise.

  • Ti inviano immagini di nudo già pronte e aspettano che tu faccia lo stesso.

Prevenzione: quello che puoi fare subito

  • Disattiva la visibilità del tuo numero su Facebook e Instagram.

  • Limita l’accesso alla tua lista contatti, evitando che estranei vedano chi conosci.

  • Attiva il blocco automatico delle chiamate da numeri sconosciuti su WhatsApp.

  • Fai attenzione ai profili “troppo perfetti” che vogliono subito portarti su WhatsApp.

È importante ricordarsi che…

Un video o una foto non definiscono la tua persona. Sei vittima, non colpevole. Non lasciare che la paura ti paralizzi. Con il giusto supporto, puoi riprendere il controllo, evitare la diffusione e smascherare chi ti ricatta.

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