Guida per genitori: prevenire il sextortion sui minori tra social, gaming e scuole

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Guida per genitori: prevenire il sextortion sui minori tra social, gaming e scuole


La sextortion che coinvolge i minori usa canali diversi dagli adulti: chat su videogiochi, piattaforme di studio, gruppi scolastici, app “innocue”. Qui trovi una guida pratica, concreta, da usare subito in famiglia e a scuola.

1) Dove avviene il contatto

  • Gaming: chat vocali e private, inviti a server “esclusivi”.
  • Scuola: gruppi classe su WhatsApp/Telegram, scambi “privati”.
  • Social: profili falsi di coetanei, sfide e “challenge” intime.

2) Come parlane in modo efficace

  • Stabilisci una regola di confidenza: nessuna punizione se raccontano di un errore.
  • Spiega la manipolazione: non è colpa loro, i criminali sono professionisti.
  • Concorda passi di emergenza (sospendere chat, salvare prove, avvisare un adulto).

3) Impostazioni tecniche consigliate

  • Profili privati, tag approvati manualmente, chat solo da contatti noti.
  • Controllo parentale leggero e concordato, non “spionaggio” punitivo.
  • Backup delle chat e alert su nuove app installate.

4) Se succede: protocollo rapido

  1. Fermati: niente pagamenti, niente minacce.
  2. Salva prove: screenshot integrali, link, ID, orari.
  3. Blocca pubblicazioni: agisci con chi sa usare canali anti-abuso delle piattaforme.
  4. Coinvolgi la scuola solo con un messaggio sobrio e protettivo, evitando stigmi.
  5. Denuncia con supporto, soprattutto se ci sono coordinate italiane o contatti diretti.

5) Materiali pronti

  • Checklist “Parole da usare con tuo figlio in caso di ricatto”.
  • Template email alla scuola per segnalazione responsabile e non colpevolizzante.
  • Schema di raccolta prove conforme (per datare e ordinare correttamente gli elementi).
Serve un supporto immediato e discreto per famiglie e scuole. Possiamo intervenire su contenuti, piattaforme e contatti per chiudere la crisi in sicurezza.